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🎄 IL NATALE DI POSITANO FORNO E CREMERIA 🎄 Un’idea per stupire i tuoi ospiti nelle festività: regala i “Baci di Dama” e spiega loro perché si chiamano così!

Immaginate di entrare nella cucina della lussuosa residenza piemontese della famiglia reale dei Savoia e di trovarvi un cuoco che si affaccenda tra le ciotole, mescolando un impasto con il grembiule sporco di farina e cioccolato, intento a trovare l’alchimia giusta tra gli ingredienti per soddisfare la richiesta del re Vittorio Emanuele II: inventare un nuovo dolce, dal sapore e dalla forma diversi da tutti quelli già conosciuti.

La leggenda narra che i “baci di dama” nacquero così, un giorno d’autunno del 1852, e che piacquero così tanto al sovrano che furono ben presto serviti sulle tavole reali del resto d’Italia e d’Europa.

In realtà, la storia – che è sempre meno fiabesca della leggenda – individua la vera nascita dei baci di dama in una pasticceria di Tortona, comune piemontese in provincia di Alessandria.

Il perché di un nome così particolare risiede nella forma e nella composizione del dolcetto: secondo una prima versione, il bacio sarebbe quello che i due biscotti piccoli e “panciuti” romanticamente si scambiano per rimanere uniti, tenuti insieme da un goloso strato di cioccolato.

Una seconda interpretazione vuole, invece, che il nome derivi dal fatto che la forma del dolce suggerisce quella delle labbra di una tenera fanciulla intenta a schioccare un bacio. Di qui, appunto, la definizione “bacio di dama”.

Originariamente la ricetta prevedeva l’utilizzo delle nocciole piemontesi; a modificare la ricetta originale fu il cavalier Stefano Vercesi, che verso la fine del 1810 sostituì le nocciole con le mandorle. I baci di dama furono così presentati alla Fiera Internazionale di Milano nel 1906 e vennero a tal punto apprezzati da vincere la medaglia d’oro, massimo riconoscimento di pasticceria del tempo.

La ricetta dei baci di dama così come la conosciamo oggi fu brevettata nel 1919 dal pasticciere Pasquale Balzola e da suo figlio Rinaldo (pasticcere personale del re d’Italia Vittorio Emanuele III dal 1932 al 1938).

baci di dama sono biscotti inclusi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella categoria PAT (Prodotti Agroalimentari Tipici).

Positano Forno e Cremeria ne produce due deliziose varianti: i Baci di Dama nella loro versione classica e i Baci di Dama al cacao.

Per regalare a chi li assaggia, come sempre, dolcissimi momenti di delizia.

LO SAPEVI CHE…? Perché i Baci di Dama si chiamano così

Immaginate di entrare nella cucina della lussuosa residenza piemontese della famiglia reale dei Savoia e di trovarvi un cuoco che si affaccenda tra le ciotole, mescolando un impasto con il grembiule sporco di farina e cioccolato, intento a trovare l’alchimia giusta tra gli ingredienti per soddisfare la richiesta del re Vittorio Emanuele II: inventare un nuovo dolce, dal sapore e dalla forma diversi da tutti quelli già conosciuti.

La leggenda narra che i “baci di dama” nacquero così, un giorno d’autunno del 1852, e che piacquero così tanto al sovrano che furono ben presto serviti sulle tavole reali del resto d’Italia e d’Europa.

In realtà, la storia – che è sempre meno fiabesca della leggenda – individua la vera nascita dei baci di dama in una pasticceria di Tortona, comune piemontese in provincia di Alessandria.

Il perché di un nome così particolare risiede nella forma e nella composizione del dolcetto: secondo una prima versione, il bacio sarebbe quello che i due biscotti piccoli e “panciuti” romanticamente si scambiano per rimanere uniti, tenuti insieme da un goloso strato di cioccolato.

Una seconda interpretazione vuole, invece, che il nome derivi dal fatto che la forma del dolce suggerisce quella delle labbra di una tenera fanciulla intenta a schioccare un bacio. Di qui, appunto, la definizione “bacio di dama”.

Originariamente la ricetta prevedeva l’utilizzo delle nocciole piemontesi; a modificare la ricetta originale fu il cavalier Stefano Vercesi, che verso la fine del 1810 sostituì le nocciole con le mandorle. I baci di dama furono così presentati alla Fiera Internazionale di Milano nel 1906 e vennero a tal punto apprezzati da vincere la medaglia d’oro, massimo riconoscimento di pasticceria del tempo.

La ricetta dei baci di dama così come la conosciamo oggi fu brevettata nel 1919 dal pasticciere Pasquale Balzola e da suo figlio Rinaldo (pasticcere personale del re d’Italia Vittorio Emanuele III dal 1932 al 1938).

I baci di dama sono biscotti inclusi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella categoria PAT (Prodotti Agroalimentari Tipici).

Positano Forno e Cremeria ne produce due deliziose varianti: i Baci di Dama nella loro versione classica e i Baci di Dama al cacao.

Per regalare a chi li assaggia, come sempre, dolcissimi momenti di delizia.